30 August 2008

Decàlogo para formar a un delincuente


Si no sabeis còmo educar a vuestr@s hij@s, aquì teneis un decàlogo muy interesante:
(fuente: entrevista de Jesùs Quintero a Emilio Catalayud, juez de menores de Granada).

1: Comience desde la infancia dando a su hijo todo lo que pida. Así crecerá convencido de que el mundo entero le pertenece.
2: No se preocupe por su educación ética o espiritual. Espere a que alcance la mayoría de edad para que pueda decidir libremente.
3: Cuando diga palabrotas, ríaselas. Esto lo animará a hacer cosas más graciosas.
4: No le regañe ni le diga que está mal algo de lo que hace. Podría crearle complejos de culpabilidad.
5: Recoja todo lo que él deja tirado: libros, zapatos, ropa, juguetes. Así se acostumbrará a cargar la responsabilidad sobre los demás.
6: Déjele leer todo lo que caiga en sus manos. Cuide de que sus platos, cubiertos y vasos estén esterilizados, pero no de que su mente se llene de basura.
7: Riña a menudo con su cónyuge en presencia del niño, así a él no le dolerá demasiado el día en que la familia, quizá por su propia conducta, quede destrozada para siempre.
8: Dele todo el dinero que quiera gastar. No vaya a sospechar que para disponer del mismo es necesario trabajar.
9: Satisfaga todos sus deseos, apetitos, comodidades y placeres. El sacrificio y la austeridad podrían producirle frustraciones.
10: Póngase de su parte en cualquier conflicto que tenga con sus profesores y vecinos. Piense que todos ellos tienen prejuicios contra su hijo y que de verdad quieren fastidiarlo

13 August 2008

Descanso

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Scompaio dai luoghi in cui mi trovo sempre,
cambio dimensione.
Pochi giorni di ozio, gioioso, fresco, rigenerante.
Meritato.
A si biri kitzi, torru luegu :-)

09 August 2008

Aspettando Godot


Sul quotidiano La Nuova Sardegna del 05 Agosto 2008 viene pubblicata una lettera firmata dalla Signora Giovanna Sanna.
iRS, chiamato in causa, risponde.
Ecco il testo della lettera e la risposta di iRS
Nessuna protesta per il poligono di Quirra.
Vorrei esprimere la mia personale indignazione per l’ennesima umiliazione che la Sardegna è costretta a subire. Mi riferisco alla realizzazione della “Striscia tattica polifunzionale nel Poligono Interforze del Salto di Quirra”. Mi associo alla furia del Governatore Soru, mentre mi vergogno per tutti i politici sardi di destra e di sinistra. Mi chiedo dove siano Il Partito sardo d’azione o l’iRS o tutti coloro che si sono alterati quando Soru dette l’ok per ricevere la spazzatura di Napoli. A già… sono in vacanza! Da molto tempo…! Mi sarebbe piaciuto, in questi anni, vedere tutti i nostri rappresentanti in Parlamento e in consiglio portare avanti, insieme al Governatore, i progetti e le battaglie per liberare la nostra isola dal fardello delle servitù militari che tanta terra e tanto mare tolgono alla disponibilità dei sardi. Sarebbe stata questa una buona occasione per parlare tutti con un’unica voce attraverso il presidente Renato Soru. Invece, ancora una volta, si portano avanti questioni che trovano radici in antipatie personali senza che nessuno si renda conto, se non il popolo, quanto male si fa alla Sardegna.
Giovanna Sanna
LA RISPOSTA DI iRSGentile Signora Giovanna Sanna,
anche a noi di iRS, sarebbe piaciuto vederla al nostro fianco in varie occasioni. A Santo Stefano nell’Ottobre del 2005 per esempio, in occasione della manifestazione nazionale indetta da iRS contro la presenza sul territorio nazionale sardo di basi militari straniere sia italiane che statunitensi. In quell’occasione convocammo tutti i sardi in un manifesto che recitava questa frase: "solamente agendo sul nostro territorio potremo riuscire a bloccare il sistema che vede la nostra nazione soggetta alla volontà di guerra e all’occupazione militare”.
L’avremmo voluta vedere al nostro fianco a Quirra, quando invademmo la rampa di lancio missilistica. Oppure, visto che un’azione del genere sarebbe stata forse troppo rischiosa per lei, ci sarebbe piaciuto almeno leggere il suo nome e cognome nell’elenco di quei cinquecento sardi che, solidali con iRS, contrari alla guerra, e poco propensi a subire, si autodenunciarono, come a dire, fisicamente non siamo andati a Quirra, ma noi ci siamo, condividiamo la lotta che state portando avanti per la nostra terra.
L’avremmo voluta al nostro fianco quando andammo a Quirra per esprimere la nostra contrarietà nei confronti di un assurdo festeggiamento: il 50° anno di attività militare del poligono.
Vede Signora Giovanna, lei dice che il popolo si rende conto di quanto male si fa alla Sardegna. Noi diciamo che non basta rendersene conto. O meglio, non basta guardare e aspettare che gli altri agiscano.
Gli altri, Signora Giovanna, siamo noi, è lei, il suo vicino, suo figlio, la sua parrucchiera. Gli altri siamo noi sardi. Tutti.
La Sardegna ha bisogno di un popolo non solo consapevole. La Sardegna ha bisogno soprattutto di un popolo disposto a mettersi in gioco, a lottare, a creare nuovi sogni e nuove prospettive. Lei sicuramente ha molto da dare a questa terra, per se stessa e per i suoi figli, per tutti i figli della Sardegna. Lei fa bene ad esprimere disdegno e indignazione per quanto riguarda la striscia cosiddetta tattica polifunzionale del Poligono di Quirra. Ma ciò non basta. Se la questione le sta tanto a cuore, e noi crediamo profondamente che sia così, e visto che si aspettava qualcosa da iRS, poteva chiamarci, scriverci, contattarci in qualche modo, proporre che cosa fare, come agire per fermare lo scempio e per non continuare a subire.
iRS è pronto ad ascoltare le sue proposte e le sue idee perchè in iRS fanno parte donne e uomini come lei, come suo figlio, come la sua parrucchiera.
Miriam Serra
Assemblea Nazionale di iRS - indipendèntzia Repùbrica de Sardigna
www.iRS.sr